Ok, non sono un discotecaro.
A una discoteca preferirei di gran lunga una maratona di 6 ore di “Porta a Porta: Speciale Avetrana”.
Il motivo di questo mio grande disprezzo è sempre stato il tipico genere musicale e i suoi derivati umani.
Tra questi, i personaggi indubbiamente più molesti sono il deejay e il vocalist.
Sguardo concentrato sulla console (metti che al posto di play schiaccia…play).
Cuffie giganti posizionate “un’orecchio si e uno no” (si sa, i dj respirano con le orecchie, mai tapparle entrambe).
Su e giù a tempo della testa con bocca aperta a mo’ di bocchino all’Uomo Invisibile ed espressione estatica come se il suo ano venisse attraversato da un riccio di mare con le crisi epilettiche.
Braccio alzato (quello che non deve toccare play, guai a confondersi!) che regala al pubblico la celestiale visione della maglietta pesantemente pezzata di sudore.
Cocktail coloratissimo random. Basta che finisca in “-ska”.
Sottoprodotto del deejay, questo essere ha il compito di aizzare la folla con
locuzioni brevi e di intenso significato come “E DAI! E DAI! E DAI!” o “SU! SU!
SU!”. Tuttavia il vocalist si lancia anche in proposizioni più lunghe e
raffinate, rigorosamente senza prendere aria tra una parola e l’altra e
terminandole tutte in ‘A’:
A una discoteca preferirei di gran lunga una maratona di 6 ore di “Porta a Porta: Speciale Avetrana”.
Il motivo di questo mio grande disprezzo è sempre stato il tipico genere musicale e i suoi derivati umani.
Tra questi, i personaggi indubbiamente più molesti sono il deejay e il vocalist.
Il deejay
Cuffie giganti posizionate “un’orecchio si e uno no” (si sa, i dj respirano con le orecchie, mai tapparle entrambe).
Su e giù a tempo della testa con bocca aperta a mo’ di bocchino all’Uomo Invisibile ed espressione estatica come se il suo ano venisse attraversato da un riccio di mare con le crisi epilettiche.
Braccio alzato (quello che non deve toccare play, guai a confondersi!) che regala al pubblico la celestiale visione della maglietta pesantemente pezzata di sudore.
Cocktail coloratissimo random. Basta che finisca in “-ska”.
Il vocalist
“BENVENUTIIAAALLESTATEAAPIUAAPPAZZADELMONDOAAAAAAAAAA!!!”.
Per non parlare di quando cantano la parte finale dei versi delle canzoni. Cominci a controllarti freneticamente le tasche pensando “dove ho messo la mia molotov?”.
Per non parlare di quando cantano la parte finale dei versi delle canzoni. Cominci a controllarti freneticamente le tasche pensando “dove ho messo la mia molotov?”.
Bene.
Come se non bastasse, a tutta questa feccia, va ad aggiungersi un altro subdolo essere.
Ti gira attorno come un avvoltoio, in attesa di poter banchettare con gli ultimi resti dei tuoi coglioni già selvaggiamente dilaniati dal reparto musicale.
Sei lì al bancone dove speri di annegare la tristezza discotecara nell’alcool quando ti senti osservato. Qualcuno ti sta puntando. Fermo! Non muoverti… potrebbe essere lui: IL FOTOGRAFO DELLA FESTA.
Mantieni la calma. Qualsiasi movimento potrebbe farti notare.
Devi semplicemente prendere la birra che hai ordinato, scomparire nella folla con il favore delle tenebre e guadagnare l’uscita prima che sia troppo tardi.
Il respiro si fa pesante. Cerchi di sorridere, di dissimulare. Ma dentro di te i pensieri non sono più lucidi.
‘Forza! Forza! Dammi questa cazzo di birra!!’
Il barista potrebbe semplicemente versare la birra nel bicchiere, ma no. Lui deve per forza farci le fottute acrobazie. Lancia la bottiglia in aria, la riprende, se la passa sotto la gamba e la gente lo incita. Dopo un quarto d’ora di inutili piroette il saltimbanco si decide a versarti la birra, divenuta ormai una calda brodaglia imbevibile. Afferri avidamente il bicchiere e ti divincoli in mezzo al gregge. Ci sei quasi! Si vede l’uscita!
Nessuno potrà ferm…
“SCUSA!!!”
Un urlo. E’ la voce del barista. Ce l’ha con te.
“HAI DIMENTICATO LO SCONTRINO!!”
La gente si volta a guardarti mentre corri a recuperare lo scontrino, ma quando stai per tornare sui tuoi passi…è troppo tardi.
Un grosso occhio di vetro ti sta puntando da meno di 5 centimetri. Dietro di lui un pirla coi capelli a punta e un sorriso smagliante che ha acquistato una reflex digitale l’altroieri. Game Over.
SPARAFLAAASH!!!
La tua faccia sconvolta, con la vena della tempia ancora
pulsante è stata immortalata con effetto fish-eye e comparirà in un sito di
eventi mondani con tanto di logo cioètroppofico.
Che odio.
Che odio.