mercoledì 24 ottobre 2012

OROLOGI DI MERDA


Sono le 7:30 del mattino e sono sveglio.
Già questa è una cosa che mi fa girare le palle.
Da quando hanno inventato quella diavoleria con le lancette ci siamo incastrati in queste rigide gabbie temporali.
Avete mai provato a chiedere che ore sono all’uomo di Neanderthal? No? Neanch’io, ma sono sicuro che la risposta, dopo un’esplorativa ravanata al pendolo, sarebbe stata come minimo una clavata.
Dico, ma ve la immaginate voi l’agenda del Neanderthal se solo avesse avuto un orologio?

- Sveglia alle 7:00;
- Alle 7:30 una ciotola di succo di palle di toro espresso (per dare la carica);
- Alle 8:00 in ufficio;
- E alle 12:00 aperitivo col Fabri per parlargli di quella presentazione sulle antilopi.
 
Di questo passo non saremmo arrivati neanche all’età del bronzo! Ci saremmo estinti come i dinosauri e la terra sarebbe stata governata dai parameci!
Pensate invece a quanto sarebbe stato bello se il mondo avesse fatto il suo corso naturale senza orologi…
Si avrebbe a malapena la percezione del giorno e della notte.
Non sarebbero esistite le bombe a orologeria e di conseguenza neanche quei dialoghi cliché dei film d’azione.

“Cazzo, mancano 30 secondi! Quale filo devo tagliare? Verde o rosso? Perché mia madre mi ha fatto daltonico? Ah, quasi dimenticavo! Per fortuna ho con me i miei occhiali correggi-daltonismo e l’aifon con l’app per disattivare le bombe… beccati questo terrorista random!”

Se non fossero esistiti gli orologi i ladri agli incroci di Napoli sarebbero andati all’università (anche se è più probabile che, in assenza di Rolex, si mettano a rubare polsi).
Se non fossero mai esistiti i maledetti orologi non ne avresti ricevuti 8 alla prima comunione, 5 al diploma e 26 alla laurea (lo capiranno mai i parenti che sono meglio i soldi?).
E in testa al Big Ben ci avremmo messo, in formato gigante, uno di quei giochi per bambini, di quelli che tiri la corda e dicono "La mucca fa...MUUUUUUUU".
Il mondo sarebbe davvero un posto migliore, ma poi non avrei di che cazzo scrivere.

domenica 10 giugno 2012

IL FOTOGRAFO DELLE FESTE


Ok, non sono un discotecaro.
A una discoteca preferirei di gran lunga una maratona di 6 ore di “Porta a Porta: Speciale Avetrana”.
Il motivo di questo mio grande disprezzo è sempre stato il tipico genere musicale e i suoi derivati umani.
Tra questi, i personaggi indubbiamente più molesti sono il deejay e il vocalist.

Il deejay 

Sguardo concentrato sulla console (metti che al posto di play schiaccia…play).
Cuffie  giganti posizionate “un’orecchio si e uno no” (si sa, i dj respirano con le orecchie, mai tapparle entrambe).
Su e giù a tempo della testa con bocca aperta a mo’ di bocchino all’Uomo Invisibile ed espressione estatica come se il suo ano venisse attraversato da un riccio di mare con le crisi epilettiche.
Braccio alzato (quello che non deve toccare play, guai a confondersi!) che regala al pubblico la celestiale visione della maglietta pesantemente pezzata di sudore.
Cocktail coloratissimo random. Basta che finisca in “-ska”.

Il vocalist

Sottoprodotto del deejay, questo essere ha il compito di aizzare la folla con locuzioni brevi e di intenso significato come “E DAI! E DAI! E DAI!” o “SU! SU! SU!”. Tuttavia il vocalist si lancia anche in proposizioni più lunghe e raffinate, rigorosamente senza prendere aria tra una parola e l’altra e terminandole tutte in ‘A’: 
“BENVENUTIIAAALLESTATEAAPIUAAPPAZZADELMONDOAAAAAAAAAA!!!”.
Per non parlare di quando cantano la parte finale dei versi delle canzoni. Cominci a controllarti freneticamente le tasche pensando “dove ho messo la mia molotov?”.

Bene.
Come se non bastasse, a tutta questa feccia, va ad aggiungersi un altro subdolo essere.
Ti gira attorno come un avvoltoio, in attesa di poter banchettare con gli ultimi resti dei tuoi coglioni già selvaggiamente dilaniati dal reparto musicale.
Sei lì al bancone dove speri di annegare la tristezza discotecara nell’alcool quando ti senti osservato. Qualcuno ti sta puntando. Fermo! Non muoverti… potrebbe essere lui: IL FOTOGRAFO DELLA FESTA.
Mantieni la calma. Qualsiasi movimento potrebbe farti notare.
Devi semplicemente prendere la birra che hai ordinato, scomparire nella folla con il favore delle tenebre e guadagnare l’uscita prima che sia troppo tardi.
Il respiro si fa pesante. Cerchi di sorridere, di dissimulare. Ma dentro di te i pensieri non sono più lucidi.
‘Forza! Forza! Dammi questa cazzo di birra!!’
Il barista potrebbe semplicemente versare la birra nel bicchiere, ma no. Lui deve per forza farci le fottute acrobazie. Lancia la bottiglia in aria, la riprende, se la passa sotto la gamba e la gente lo incita. Dopo un quarto d’ora di inutili piroette il saltimbanco si decide a versarti la birra, divenuta ormai una calda brodaglia imbevibile. Afferri avidamente il bicchiere e ti divincoli in mezzo al gregge. Ci sei quasi! Si vede l’uscita!
Nessuno potrà ferm…
“SCUSA!!!”
Un urlo. E’ la voce del barista. Ce l’ha con te.
“HAI DIMENTICATO LO SCONTRINO!!”
La gente si volta a guardarti mentre corri a recuperare lo scontrino, ma quando stai per tornare sui tuoi passi…è troppo tardi.
Un grosso occhio di vetro ti sta puntando da meno di 5 centimetri. Dietro di lui un pirla coi capelli a punta e un sorriso smagliante che ha acquistato una reflex digitale l’altroieri. Game Over.
SPARAFLAAASH!!!
La tua faccia sconvolta, con la vena della tempia ancora pulsante è stata immortalata con effetto fish-eye e comparirà in un sito di eventi mondani con tanto di logo cioètroppofico.

Che odio.

sabato 9 giugno 2012

1st post

"L'odio è un sentimento umano che si esprime in una forte avversione o una profonda antipatia. Lo distingue da questi ultimi la volontà di distruggere l'oggetto odiato, e la percezione della sostanziale "giustizia" di questa distruzione: chi odia sente che è giusto [...]."    -Wikipedia
Buonasera a tutti.
Essendo questo il primo post del blog, è giusto e doveroso aprire con una definizione precisa di ciò che è L'Odio: distruggere.
Ma la nostra non vuole essere una pagina di dozzinale odio gratuito. Bisogna odiare con stile, con metodo e, paradossalmente, con tanto amore e dedizione.
L'Odio è al di sopra delle discriminazioni razziali o religiose.
A L'Odio non gliene fotte niente di che colore siete.
L'Odio odia gli stronzi di ogni razza, età, credo e sesso.
L'Odio odia anche le blatte.
Cazzo quanto fanno schifo le blatte.
Si, si...L'Odio odia decisamente anche le blatte.
So che mi stai leggendo.
I post di questa pagina ti faranno sorridere perchè probabilmente parlano di persone o cose che odi.
Tuttavia potresti scoprire che tu stesso mi stai sul cazzo.
In questo caso non sorriderai, coglione.